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Mi chiamo Alice e vi racconterò una storia da far accapponare la pelle.
Era autunno, una sera in cui il vento ululava e la pioggia batteva forte, una vera e propria notte da lupi, gelida e paurosa. Era la notte del giorno dei morti. Ero sola nel parco, quando vidi una bambina avvicinarsi. Sembrava uscita da un sogno o, forse, da un incubo. Si chiamava Zoya, aveva lunghi capelli scuri e occhi grandi, ma c’era qualcosa in lei che non mi convinceva.
Nonostante tutto, iniziammo a giocare insieme. All’inizio ci rincorrevamo, nascondendoci tra i cespugli e dietro gli alberi. Ma ogni volta che rideva, sentivo un brivido lungo la schiena. E poi, c’era un altro dettaglio: Zoya aveva strani fasci di carne attaccati alle braccia, alle gambe e su tutto il corpo. Quando lo notai, diventai pallida come un morto, ma non dissi nulla per non sembrare scortese. Zoya mi guardò e mi sorrise, come se sapesse esattamente cosa stessi pensando.
Quando giocavamo, vincevo sempre io, sembrava che Zoya avesse paura di farsi male. Una sera, stanca di vincere sempre, le proposi una sfida diversa. Lei l’accolse e scherzosamente mi disse “questa volta non vincerai, anzi, dovrai passare sul mio cadavere prima di battermi!”. Così la sfidai: “Vediamo chi salta più in alto giù dall’altalena?”
Zoya mi guardò con quegli occhi neri e brillanti. “Perché no?” disse con un sorriso che mi fece morire di paura.
Così salimmo sulle altalene, e iniziammo a dondolarci, sempre più in alto. Il vento era freddo e tagliente, ululava attorno a noi, facendomi venire i brividi. Quando raggiungemmo l’altezza massima, gridai: “Salta, Zoya!”
Lei si lanciò, ma cadde male, restando immobile a terra, con gli occhi sbarrati e spenti. Non capivo cos’era successo, sentii il cuore battere forte e dovetti chiudere gli occhi. Quando li riaprii, lei non c’era più.
Quella notte, mentre tornavo a casa nel buio, sentii un sussurro dietro di me.
“Alice… giochiamo ancora?”
Mi voltai, e lì, davanti a me, c’era Zoya. Solo che adesso era diventata uno scheletro come me, aveva perso quegli strani brandelli di carne che prima aveva sulle ossa. Sorrise e mi disse: “Adesso possiamo giocare per sempre insieme!”
E così facciamo ancora oggi, sotto la luna, nelle notti da lupi.
Domande di comprensione
- Che atmosfera viene descritta all’inizio della storia? Quali elementi contribuiscono a questa atmosfera?
- Come appare Zoya la prima volta che Alice la vede, e cosa c’è di strano in lei?
- Qual è la reazione di Alice quando nota i “fasci di carne” su Zoya, e perché non dice nulla?
- Cosa propone Alice per cambiare il gioco e qual è la reazione di Zoya a questa sfida?
- Cosa succede alla fine della storia, e come si trasforma il personaggio di Zoya?
Espressioni idiomatiche
- Fare accapponare la pelle
Significato: Significa provare un forte brivido di paura o di inquietudine. Si usa per descrivere situazioni o storie che suscitano un profondo senso di terrore.
- Una notte da lupi
Significato: Indica una notte particolarmente fredda, tempestosa o inquietante. È un modo per descrivere un’atmosfera notturna che crea disagio o paura.
- Sentire un brivido lungo la schiena
Significato: Avere paura.
- Pallida come un morto
Significato: Sbiancata in faccia, perdere il colore naturale del viso in seguito a una forte emozione.
- Passare sul mio cadavere
Significato: Cercare di impedire a qualcuno di fare qualcosa in modo estremamente determinato.
- Morire di paura
Significato: Esprime un sentimento intenso di paura, quasi come se fosse insopportabile. Non significa letteralmente morire, ma indica un’ansia tale da sembrare estremamente travolgente.
Soluzioni (domande di comprensione):
- Che atmosfera viene descritta all’inizio della storia? Quali elementi contribuiscono a questa atmosfera?
L’atmosfera iniziale è inquietante e misteriosa, tipica di una serata autunnale paurosa. Elementi come il vento che ulula tra i rami secchi, la pioggia battente, e l’oscurità del parco contribuiscono a creare una scena che “fa accapponare la pelle.” - Come appare Zoya la prima volta che Alice la vede, e cosa c’è di strano in lei?
Zoya appare come una bambina dai lunghi capelli scuri e occhi grandi, che sembra quasi uscita da un sogno o da un incubo. Tuttavia, c’è qualcosa di strano in lei, qualcosa di indefinibile, che mette Alice a disagio. - Qual è la reazione di Alice quando nota i “fasci di carne” su Zoya, e perché non dice nulla?
Alice prova un forte senso di paura e diventa pallida come un morto quando si accorge che Zoya ha strani fasci di carne attaccati al corpo. Tuttavia, preferisce non dire nulla per non sembrare scortese, e forse anche per non affrontare direttamente qualcosa che la spaventa così tanto. - Cosa propone Alice per cambiare il gioco e qual è la reazione di Zoya a questa sfida?
Stanca di vincere sempre, Alice propone una sfida diversa: vedere chi salta più in alto giù dall’altalena. Zoya accetta la sfida, rispondendo in modo inquietante, dicendo che Alice dovrà “passare sul suo cadavere” prima di batterla, frase che fa morire di paura Alice. - Cosa succede alla fine della storia, e come si trasforma il personaggio di Zoya?
Alla fine della storia, Zoya si lancia dall’altalena ma cade male e scompare. Poco dopo, riappare sotto forma di scheletro e invita Alice a continuare a giocare con lei per sempre, suggerendo che sia ormai diventata uno spirito o un fantasma.