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Il rito del caffè

This is a blog in Italian for my students, as I recommend reading ‘real’ Italian whilst studying the language. Reading about real everyday anecdotes is a great way of learning because you not only read in the target language but you are also exposed to stories that reveal cultural elements. And, in today’s blog we talk about something quintessentially Italian: the ritual of the coffee.

If you wish to review some techniques for reading in the target language, you can read this blog: click here.

As, last time, you liked the podcast-style of this blog

I have also made a video so that you can have a listening as well as a reading practice.

How to make the most of the listening? Follow these stages:

  1. Just listen without the script. Feel the words rather than trying to understand them all.
  2. Listen again to get the general idea. Concentrate on key words rather than trying to get everything.
  3. Now you can listen with the script below. Once the general meaning is understood, you can read aloud a sentence, then listen to how I pronounce it and notice if there are any differences. Make a note of these for future reference.

Here is your video:

And here is today’s blog:

Il rito del caffè italiano

Il caffè a casa mia

E’ da quando sono ragazzina che bevo il caffè a colazione. La tazzina di caffè al risveglio è sempre stata immancabile a casa mia. Il primo gesto mattutino di mia madre era quello di alzarsi e preparare il caffè per tutti. Da sempre usavamo la caffettiera, noi italiani però la chiamiamo: la moka. La moka può essere piccola o grande, la nostra era da sei.  

Fare il caffè con la moka richiede un po’ di pazienza e d’arte. Anche preparare il caffè è un rito.

Quando il caffè iniziava a salire nella caffettiera sprigionava il suo profumo in tutta la casa. A questo punto i vari membri della mia famiglia si svegliavano richiamati dal suo aroma penetrante. Ancora mezzi addormentati, come attratti da una calamita, arrivavamo e ce ne versavamo una tazzina ciascuno.

A mio padre piaceva prendere il primo caffè a letto, ancora prima di alzarsi. E ricordo ancora ai tempi dell’università, quando – qualche volta, non regolarmente e non spesso – mia madre bussava alla mia porta e mi portava il caffè a letto. Ricordo il suo sorriso mentre apriva la porta, prevedendo già la mia reazione di sorpresa e piacere al vederla con la tazzina in mano. E vedevo che lei stessa gioiva della sua capacità di offrirmi un momento di puro piacere inaspettato.

Quando avevamo ospiti l’immancabile domanda era sempre: ti faccio un caffè? Ma la moka era già sul fornello prima di pronunciare la domanda.

La nostra tazzina da caffè è piccola perché il caffè degli italiani è intenso e profumato. Il caffè della moka però è molto diverso da quello fatto con la macchina al bar, è meno corposo e non ha la classica cremina. In realtà sono due esperienze completamente diverse: il primo è legato alla casa e alla famiglia mentre l’altro alla socialità fuori casa.

Il caffè al bar

Il caffè al bar è un altro piccolo piacere quotidiano, serve per affrontare la giornata senza buttarcisi a capofitto, ma in modo rallentato. E’ un modo di iniziare dicendo buongiorno al mondo a partire dal barista di fiducia che già sa cosa andremo ad ordinare. Il profumo del bar è particolare, un misto di caffè e brioche fresche appena consegnate dal fornaio. Da noi* il croissant o cornetto si chiama la brioche.

Gli italiani non lo chiamano espresso, ma semplicemente caffè. Al barista di fiducia diciamo: “Mi fai un caffè?”, se non lo conosciamo: “Mi fa un caffè?”.

Il caffè is prende al banco, questo perché si tratta di smorzare l’inizio della giornata, ma non di frenarlo completamente. Quindi, di permettere alla caffeina di fare il suo lavoro per poi essere pronti a partire con la giornata lavorativa.

Il sedersi invece è riservato per quando abbiamo più tempo, quando vogliamo chiacchierare con un amico, leggere il giornale, o semplicemente osservare il via vai delle altre persone.

La pausa caffè al bar è anche un diritto del lavoratore. Serve a spezzare la giornata a prendersi una pausa dal progetto del momento e a socializzare con i colleghi.

In conclusione posso dire che il rito del caffè a casa o al bar è semplicemente un piccolo piacere quotidiano che ci fa assaporare ancora il momento, il presente e per questo va celebrato.

Anche voi avete un piccolo piacere quotidiano che vi fa assaporare di più la vita? Raccontatemi…

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